Nei prossimi giorni festeggeremo li 248° anniversario della fondazione del Corpo della Guardia di Finanza, ne celebreremo li costante lavoro e lo spirito di sacrificio con cui gli appartenenti ogni giorno...
Nei prossimi giorni festeggeremo li 248° anniversario della fondazione del Corpo della Guardia di Finanza, ne celebreremo li costante lavoro e lo spirito di sacrificio con cui gli appartenenti ogni giorno, da oltre due secoli, onorano questa istituzione al servizio del Paese. Ci auguriamo di non assistere all’ennesimo evento autoreferenziale poiché riteniamo che oltre ad essere un giorno di festa debba anche essere un giorno dove costituire un momento di confronto costante per affrontare, approfondire e riconoscere con coraggio, quei fatti e negli avvenimenti che invece portano discredito all’istituzione e agli appartenenti tutti della Guardia di Finanza. Non può essere sottaciuto ciò che proprio in questi giorni a titoli cubitali riportano gli organi di informazione, riguardo a gravi episodi cui sono coinvolti appartenenti al Corpo: “LA GUARDIA DI FINANZA PASSAVA LE CARTE AD AMARA: COSI PREPARAVA LE CONTROMOSSE.”
L’AVVOCATO
Difatti oggi, così come in passato, nel silenzio più assordante, si sta consumando un altro momento buio per li Corpo della Guardia di Finanza.
Non è bello dire: “‘avevamo detto” ma purtroppo dobbiamo evidenziare che sia come Sindacato che, prima ancora come associazione, abbiamo più volte detto che la struttura organizzativa non era e non è funzionale ai compiti istituzionali e agli interessi del Paese.
Questi avvenimenti poi, evidenziano ed amplificano tutte le anomalie e le criticità di un
Corpo di Polizia Economico e Finanziaria com’è la Guardia di Finanza che continua a mantenere un ordinamento militare: cosa unica al mondo ed ormai cosa anacronistica. Per questo motivo rinnoviamo ancora una volta la richiesta al mondo politico di adoperarsi legislativamente affinché la Guardia di Finanza sia smilitarizzata.
L’asservimento al “potere” di turno, da parte di taluni vertici del Corpo, ha portato negli anni a una perdita di autonomia e determinazione. Purtroppo queste relazioni “improprie” hanno portato a fatti che l’opinione pubblica ha potuto valutare autonomamente: (mezzi aerei utilizzati per trasporto di pesce fresco, auto di servizio utilizzate per motivi privati, gravi casi di corruzione da parte degli stessi vertici).
Appare ormai evidente che l’accondiscendenza, o peggio la collusione, viene premiata con posti in parlamento o incarichi di prestigio, addirittura in Istituzioni come li Consiglio di Stato, Organo istituzionale che dovrebbe essere libero da condizionamenti e da preconcetti. Incredibilmente può capitare che Generali che hanno emanato circolari si trovino poi a valutarne la loro legittimità.
Questo corto circuito porta, a tutti i livelli, a una ricaduta su tutto li personale: sia sotto li profilo gestionale sia sotto il profilo operativo.
Infatti è ormai consuetudine assistere ad atteggiamenti vessatori e persecutori ai danni di chi prova a fare il proprio lavoro. Probabilmente questo accade, oltre che per una evidente incapacità di gestire li personale, anche perché spesso non bisogna indagare su fatti che coinvolgono particolari soggetti. Chi non si adegua viene penalizzato in vari modi: valutazioni caratteristiche, cambi di incarico, prevaricazioni.
Una domanda la poniamo a noi stessi e a coloro che possono cambiare le cose: queste persone che poi vengono condannate o anche soltanto coinvolte in gravi fatti, non necessariamente penalmente rilevanti, che valutazione caratteristiche avevano momento del coinvolgimento?
Ancora una volta quindi chiediamo un intervento del Comandante Generale che tuteli la dignità di coloro che credono nella Guardia di Finanza e svolgono questo lavoro per passione e abnegazione al servizio del Paese.
lI Comandante Generale è abbastanza libero da poter effettuare un intervento in tal senso?
Come sempre, Noi siamo disponibili per un confronto costruttivo nell’interesse degli appartenenti al Corpo ed anche nell’interesse di tutti i cittadini di questo Paese.